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Disturbi Trattati
Disturbi somatoformi

I mali che fuggi sono in te

Seneca

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Il termine "somatoforme" deriva dal greco "soma" (corpo, fisico) e dal latino "forma" (aspetto, forma) e si riferisce a quei disturbi che presentano manifestazioni fisiche come i disturbi organici, pur derivando in realtà da cause psichiche. Sono problematiche sempre più comuni e diffuse nella nostra società.

Tra i disturbi somatoformi troviamo la dismorfofobia, l’ipocondria e la patofobia.

 

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Dismorfofobia

 

La dismorfofobia è la preoccupazione eccessiva che una persona ha per il proprio corpo. Questa paura nasce da una visione distorta del proprio aspetto esteriore ed è una paura decisamente moderna perché fortemente legata al crescente sviluppo estetico presente nella nostra società, all’evoluzione e alla facilità con la quale si può e si ricorre oggi alla chirurgia estetica. 

Fino a diversi anni fa era una problematica che colpiva più le donne mentre oggi anche l’universo maschile sente di doversi adeguare a certi canoni estetici.

Le persone che ricorrono al bisturi sono sempre più giovani, fino a qualche anno fa erano prevalentemente donne, e sono uomini e donne “comuni” che magari fanno anche una serie di rinunce per potersi permettere l’intervento.

Ovviamente la medicina estetica è in sé una cosa utile e preziosa ma l’uso eccessivo o improprio la può rendere dannosa e pericolosa.

E’ molto importante sottolineare che nella maggioranza dei casi, nelle persone che soffrono di dismorfofobia il difetto estetico che si attribuiscono è inesistente o decisamente trascurabile. In genere sono soggetti con una profonda insicurezza e con difficoltà di relazione con gli altri; per questo motivo la mente si aggrappa ad un difetto fisico per giustificare queste difficoltà e nasce la speranza che eliminato quello tutto si risolverà, il difetto diventa spesso una vera e propria ossessione.

Come vedremo anche per l’ipocondriaco dove l’esito negativo degli esami medici apre la porta ad altri accertamenti così nel caso del dismorfofobico  ogni difetto eliminato tramite un intervento chirurgico apre la porta alla scoperta di un altro difetto e un altro intervento in un escalation dagli esiti disastrosi; la soluzione adottata per risolvere il problema diventa così il vero problema.

Inizialmente la persona che soffre di questa fobia legata al proprio aspetto ha la tendenza ad isolarsi poiché si sente osservata e giudicata, tende poi a nascondere in ogni modo il difetto che si attribuisce (maquillage, occhiali, pettinature particolari, vestiti ad hoc..), in alcuni casi sviluppa la tendenza a parlare continuamente di questo difetto ed infine ricorre all’unica soluzione che ritiene possibile alle sue difficoltà:l’intervento chirurgico. 

Attraverso l’intervento terapeutico la persona arriva ad avere una percezione nuova di sé stessa, non filtrata da quelle lenti deformanti che l’avevano imprigionata nella patologia.

 

 

 

IPOCOnDRIA

 

La persona che soffre di ipocondria è spaventata dalla possibilità di avere una malattia. Questo la porta ad ascoltarsi continuamente, ad effettuare quotidianamente auto check up ed esami diagnostici. Purtroppo più gli esami diagnostici sono negativi e più la persona si convince di avere un male così terribile che nemmeno gli esami sono stati in grado di rilevare e si trova quindi costretto a farne altri. Spesso passano da uno specialista all’altro alla spasmodica ricerca di conferme sui propri sospetti.

In genere, si informano costantemente tramite riviste o siti scientifici o pseudomedici, programmi tv, social network, si iscrivono a vari forum inerenti tutto ciò che può riguardare la loro malattia, ne parlano sempre con tutti ( e questo non aiuta le loro relazioni sociali) e va da sé che così facendo alimentano i loro dubbi e soprattutto alla fine, come dice il proverbio “chi cerca trova”. 

Anche in questo caso si instaura un circolo vizioso nel quale il soggetto con l’intento di fronteggiare la paura per la sua salute inizia a tenere ossessivamente sotto controllo ogni fenomeno fisiologico spontaneo del suo organismo causando così una naturale alterazione delle sue funzioni. Questa alterazione fa scattare la paura e la paura a sua volta non fa che incrementare le reazioni fisiologiche alterate creando un circolo vizioso.

 

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PATOFOBIA

 

Anche il patofobico, come l’ipocondriaco ha paura di contrarre una malattia ma nel suo caso la paura riguarda una malattia fulminante come un ictus, un attacco di cuore o una malattia neurologica.

La persona presta un’estrema ed ossessiva attenzione ad ogni minimo segnale che arriva dal proprio corpo cercando di controllarlo ma come abbiamo già sottolineato in altre occasioni più si tenta di controllare e più si perde il controllo.

Ogni minimo segnale manda il patofobico in crisi fino ad arrivare a vere e propri attacchi di panico. 

Una delle cose che, in genere le persone tendono a fare per contrastare questo disturbo, è cercare di scacciare il pensiero col risultato che più cercano di non pensarci e più ci pensano. Tendono inoltre a parlarne con gli altri per chiedere aiuto e, a differenza, dell’ipocondriaco non fanno accertamenti medici perché sono estremamente spaventati da ciò che potrebbero trovare, preferiscono rimanere nel dubbio piuttosto che scoprire di avere una malattia.

 

Alla luce della “vicinanza” tra ipocondria e patofobia il terapeuta strategico prima indaga e distingue di quale delle due si tratta e poi mette in atto il protocollo di trattamento specifico. 

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